Tragedia probabilmente innescata dall’esplosione di una gomma in galleria, il resto è pressoché senza soluzione

 

Dopo il ritrovamento di resti ossei compatibili a quelli di un bambino di 3 o 4 anni gli inquirenti hanno dichiarato che continueranno a svolgere le indagini per individuare le cause della tragedia.

 

Durante la trasmissione Chilavisto ieri sera sono state mostrate le immagini dei veicoli incidentati. Un particolare su tutti richiama l’attenzione. La gomma anteriore destra della Opel è a terra. Questo porta a ipotizzare che all’origine dell’incidente ci sia stata l’esplosione della ruota, durante il sorpasso in galleria.

Viviana avrebbe così improvvisamente perso il controllo del veicolo, provato a frenare, ma non sarebbe riuscita a evitare l’impatto con il furgone dell’Anas, che procedeva sulla corsia di destra e che risulta colpito sul fianco sinistro. Dall’impatto con il furgone ne sarebbe scaturita una carambola, e l’auto avrebbe proseguito per inerzia quasi fino alla fine della galleria dove si è fermata.

Lo spavento deve essere stato indubbiamente notevole. Non sappiamo se nell’incidente Viviana e Gioele abbiano riportato qualche sorta di lesione. Non lo sappiamo perché, scesi dall’auto Viviana con Gioele in braccio ha fatto pochi passi per uscire dalla galleria, e poi si è allontanata scavalcando il guard-rail. Ha lasciato ogni effetto personale in auto. Non ha atteso i soccorsi.

Sono stati visti da due testimoni che hanno dichiarato agli inquirenti che il bambino era vivo. Questa testimonianza non può però fare escludere del tutto che uno o entrambi possano aver riportato una qualche lesione, più o meno grave nell’incidente. I testimoni hanno riferito che Viviana era agitata, spaventata.

Lo choc subito o forse anche altre ragioni hanno indotto Viviana a compiere una scelta davvero irrazionale e illogica. Si è addentrata in un territorio boschivo, isolato, impervio.

Purtroppo per stabilire esattamente le cause della tragedia gli inquirenti avrebbero dovuto trovare i corpi in uno stato non compromesso

Dalla scomparsa al ritrovamento dei corpi sono passati infatti diversi giorni. Difficilmente ora esami e autopsie potranno stabilire se ci siano state lesioni dovute all’incidente stradale. Oppure cosa sia successo esattamente all’interno del fondo, soprattutto in termini di sequenza temporale. Per questa ragione il giallo è probabilmente destinato a rimanere senza soluzione. Salvo nuovi elementi ad oggi non ancora emersi, come per esempio l'esame dei tabulati telefonici o nuovi elementi probatori.

Viviana non aveva con sé un cellulare, non aveva carta e penna. Non ha potuto lasciare alcun messaggio.

Restano però i suoi ultimi video su facebook che testimoniano di quanto volesse bene a suo figlio, di quanto amasse la musica e la vita, e che desiderasse visitare l’installazione artistica della Piramide al 38° parallelo, chiamata impropriamente Piramide della Luce forse perché periodicamente si tiene un evento denominato "Rito della luce", ideato dalla stessa Fondazione Antonio Presti-Fiumara d’Arte.

Tutte chiare e inequivocabili indicazioni che portano a escludere che possa aver voluto fare del male al suo bambino.

Appare chiaro, alla luce dei fatti di cui siamo ad oggi a conoscenza, che si sia trattato di una tragica fatalità probabilmente innescata dall’esplosione improvvisa di una gomma in galleria.

 

 

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