Milano 2, ora ci sono le antenne televisive che Silvio non aveva voluto


 
All'indomani della scomparsa di Silvio Berlusconi, avvenuta il 12 giugno 2023, fui preso dalla curiosità di sapere effettivamente come l'imprenditore, prima ancora che il politico, avesse fatto la sua fortuna.
Ovviamente prima di me in questa ricerca si erano già cimentati altri giornalisti e pertanto in rete ho trovato davvero tanto materiale.
Il passaggio fondamentale della carriera del Cavaliere, ovvero quello che lo ha poi fatto diventare miliardario e uno tra gli uomini più ricchi d'Italia e del Mondo è sostanzialmente noto a tutti: quando ha dismesso i panni di "immobiliarista" ed è diventato un magnate delle televisioni private (in perfetto stile Citizen Kane, Quarto Potere di Orson Welles), intuendo che il mercato della pubblicità televisiva aveva un grande e inespresso potenziale di crescita.

Questa è storia e nessuno infondo ha mai messo in discussione le capacità imprenditoriali di Silvio Berlusconi. Ma c'è un dettaglio, un aspetto particolare che pochi conoscono ed è essenzialmente l'elemento che ha fatto approdare l'imprenditore edile al mondo televisivo.

Per scoprirlo occorre leggere attentamente e riflettere sulla storia di Milano 2, un quartiere residenziale costruito tra il 1969 e il 1979 dalla Edilnord Centri Residenziali Sas controllata da Berlusconi. La storia è raccontata proprio sul sito ufficiale di Milano 2. https://www.milano2.it/la-storia/

Nel testo si legge che Berlusconi desiderava realizzare un’area residenziale tranquilla e sicura, con ampi spazi verdi, sentieri per i pedoni, piste per le biciclette e strade per le auto. L’idea era quella di far leva su una classe di persone che volevano andare via dal centro di Milano, che all’epoca era poco sicuro; c’erano manifestazioni politiche in continuazione e la minaccia di attentati terroristici, viene citata la strage di piazza Fontana.

Inoltre, Berlusconi, che come noto era del segno della Bilancia, aveva un particolare gusto estetico. Quindi chiese ai progettisti (gli architetti Giancarlo Ragazzi, Giuseppe Marvelli e, per la parte paesaggistica, Enrico Hoffer) che tutti gli appartamenti fossero dotati di un impianto tv via cavo proprio per evitare di compromettere l’estetica del quartiere con "antiestetiche" antenne televisive.

È questa scelta di natura estetica, fu a mio avviso la chiave di volta, un po' fortuita, e che dimostra che per costruirsi una fortuna economica, a volte ci vuole anche una buona dose di fortuna.

L'aver dotato tutto il quartiere di un impianto per la tv via cavo (si trattava di un cavo coassiale multicanale) attirò infatti l'interesse di Giacomo Properzj, che è stato un politico del Partito Repubblicano Italiano, imprenditore e giornalista italiano e che in carriera ha ricoperto vari incarichi tra cui Sindaco di Segrate dal 1980 al 1983, Presidente della Provincia di Milano dal 1990 al 1992, e Presidente delle Municipalizzate milanesi Aem (che opera nel settore energetico) e ATM - Azienda Trasporti Milanesi (l'azienda dei trasporti municipali). Ma prima ancora era stato dirigente di gruppi bancari e finanziari francesi (Banca Indosuez) e soprattutto fondatore di Telemilanocavo, televisione via cavo del quartiere Milano 2 di Segrate.

Nel 1974, quando ancora l'intero quartiere di Milano 2 non era completato, Giacomo Properzj e Alceo Moretti ebbero infatti l'idea di fondare Telemilanocavo per fornire un servizio ai nuovi abitanti del quartiere. Per farlo presero in affitto dei locali a Milano 2 dalla Edilnord di Silvio Berlusconi. Negli anni successivi però il progetto non decollava e i due fondatori non riuscivano a pagare l'affitto.
Nel frattempo tra il 1975-76 era cambiata la normativa televisiva e ora i privati (grazie anche una sentenza della Cassazione) potevano trasmettere non più solo via cavo (in un comune o zone con massimo 150.000 abitanti) ma anche via etere, sempre solo in ambito locale.
Fu così che i fondatori di Telemilanocavo decisero di cedere nel 1975 a Berlusconi a un prezzo definito simbolico di una lira (con l'assunzione dei debiti, ovvero lo stralcio degli affitti arretrati) l'emittente e qualche anno dopo, nel 1978, Berlusconi gli cambiò nome diventando TeleMilano, detta talvolta anche TeleMilano - Canale 58 o TeleMilano 58 perché trasmettteva sulla frequenza UHF 58, sempre dal quartiere di Milano 2.
Da quel momento iniziò l'ascesa di Silvio come magnate televisivo e ha portato alla creazione del network di Canale 5, prima televisione privata con diffusione nazionale, e infine per arrivare ai giorni nostri al gruppo Mediaset.

Tutta questa premessa storica per arrivare ad affermare che la scelta estetica di Silvio Berlusconi di non dotare di antenne il quartiere di Milano 2, a mio avviso, fu determinante per poi farlo diventare successivamente un magnate televisivo.

 

Veniamo ai giorni nostri. Le cose stanno ancora così?
Basta andare sul sito ufficiale dell'NH Hotel Milano 2 (che ha sede ovviamente nel quartiere) per scoprirlo. https://www.nh-hotels.com/it/hotel/nh-milano-2
Nella foto presente in home page si vedono chiaramente le antenne paraboliche e quelle per il digitale terrestre.
E nella pagina dei servizi offerti dall'hotel si legge "Canali Sky" che sarebbero appunto quelli trasmessi via satellite.


Per concludere quindi oggi possiamo dire che la volontà estetica originaria di Silvio Berlusconi è andata a farsi benedire, ma sono persuaso che all'epoca per lui fu la scelta che ha cambiato il suo destino.


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