La fragilità del futuro
Se vi capita di passare davanti alla Triennale a Milano in questi giorni, fino al 14 luglio troverete una statua in cartapesta raffigurante una Balena realizzata da Jacopo Allegrucci. Poi verrà sostituita da altre rappresentate da un elefante, una giraffa e un ippopotamo. Tutte sono simbolo della grandezza di ciò che rischia di scomparire.
Le installazioni sono uno dei progetti Speciali realizzati della 24a Esposizione Internazionale di Triennale Milano, intitolata Inequalities.
Di seguito due passaggi della presentazione di Stefano Boeri, commissario generale:
Nasciamo diseguali. Tutti noi. Tra di noi. Non solo per i geni che ereditiamo, ma per la famiglia, il luogo, la parte del mondo in cui veniamo alla luce. Le diseguaglianze e le differenze segnano fin dall’inizio la vita di ciascuno di noi. A volte come opportunità, a volte come vincoli. Possono agire come risorse, come
radici identitarie da modificare nel tempo o come catene che ci impediscono di cambiare, lacci da cui liberarsi.
Dentro le sale di Triennale Milano, per sei mesi, parleremo di diseguaglianze. Lo faremo parlando di città e spazi, ma anche di corpi e vite. Lo faremo grazie a una serie di esposizioni che mostreranno come ricchezze immense siano oggi nelle
mani di un pugno di individui. E di come oggi nascere poveri sia una condizione irreversibile per milioni e milioni di abitanti del pianeta. Lo faremo raccontando di come le diseguaglianze – quelle con cui nasciamo e quelle che incontriamo, o addirittura creiamo, nel corso del tempo – agiscano sulle aspettative di vita e di salute di ciascuno di noi. Parleremo dei ghetti e delle guerre, massima espressione di diseguaglianze così rigide, così profondamente ingiuste, da trasformarsi in crudeli dispositivi di morte.
Nel suo ultimo libro, History for Tomorrow, Roman Krznaric affronta il tema della rimozione del passato, dell’amnesia verso la storia, della crescente fatica a superare quella sorta di tirannia del presente cui sembriamo condannati dalle frenetiche vicende della geopolitica contemporanea e dalla strapotenza dei social media. Presentando nei capitoli una lista di grandi sfide per il futuro – dal superamento della dipendenza dell’energia fossile all’abbandono delle abitudini consumistiche, dal rilanciare la fiducia nella democrazia fino al governo consapevole della rivoluzione nei campi della genetica – Krznaric ci invita a cercare nelle vicende umane dell’ultimo millennio, nelle innovazioni sociali più ancora che in quelle tecnologiche, la chiave per risolvere queste grandi scommesse.
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