"L’amico americano" e "Un uomo da marciapiede"

Non troppo tempo fa ho visto uno dei film di Wim Wenders del 1977, L’amico americano , tratto dal romanzo “Ripley's Game” di Patricia Highsmith. Stamattina non appena ho sentito dell’attacco americano in Iran mi è tornato in mente il titolo del film. Al premier israeliano Benjamin Netanyahu è infatti corso in aiuto l’amico americano Donald Trump , senza il quale non avrebbe potuto danneggiare il sito di produzione nucleare sotterraneo di Fordow in Iran. Ma il parallelismo fiction-realtà non finisce qui. Il film infatti, come riporta Wikipedia è stato definito un "thriller esistenziale", dove più che i fatti, conta il malessere che suscitano. Nel film, più della trama, è rilevante la complessità dei personaggi e dei rapporti che intercorrono tra loro e quella sottile linea di malinconia mista ad umorismo che lo pervade. Un film che riflette sulla morte, sull'amicizia e guarda al cinema americano con “occhi europei”. Come in altre sue opere, anche qui ...