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Visualizzazione dei post da 2025

"L’amico americano" e "Un uomo da marciapiede"

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  Non troppo tempo fa ho visto uno dei film di Wim Wenders del 1977, L’amico americano , tratto dal romanzo “Ripley's Game” di Patricia Highsmith. Stamattina non appena ho sentito dell’attacco americano in Iran mi è tornato in mente il titolo del film. Al premier israeliano Benjamin Netanyahu è infatti corso in aiuto l’amico americano Donald Trump , senza il quale non avrebbe potuto danneggiare il sito di produzione nucleare sotterraneo di Fordow in Iran. Ma il parallelismo fiction-realtà non finisce qui. Il film infatti, come riporta Wikipedia è stato definito un "thriller esistenziale", dove più che i fatti, conta il malessere che suscitano. Nel film, più della trama, è rilevante la complessità dei personaggi e dei rapporti che intercorrono tra loro e quella sottile linea di malinconia mista ad umorismo che lo pervade. Un film che riflette sulla morte, sull'amicizia e guarda al cinema americano con “occhi europei”. Come in altre sue opere, anche qui ...

La fragilità del futuro

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  Se vi capita di passare davanti alla Triennale a Milano in questi giorni, fino al 14 luglio troverete una statua in cartapesta raffigurante una Balena realizzata da Jacopo Allegrucci . Poi verrà sostituita da altre rappresentate da un elefante, una giraffa e un ippopotamo. Tutte sono simbolo della grandezza di ciò che rischia di scomparire. Le installazioni sono uno dei progetti Speciali realizzati della 24a Esposizione Internazionale di Triennale Milano, intitolata Inequalities . Di seguito due passaggi della presentazione di Stefano Boeri , commissario generale: Nasciamo diseguali. Tutti noi. Tra di noi. Non solo per i geni che ereditiamo, ma per la famiglia, il luogo, la parte del mondo in cui veniamo alla luce. Le diseguaglianze e le differenze segnano fin dall’inizio la vita di ciascuno di noi. A volte come opportunità, a volte come vincoli. Possono agire come risorse, come radici identitarie da modificare nel tempo o come catene che ci impediscono di cambiare, lacci da cui ...

Confcommercio bacchetta il governo Meloni sul capitale umano

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  L'emergenza in Italia è il capitale umano . Sembrerebbe farlo intendere il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli  durante l'Assemblea annuale tenutasi ieri! E cita espressamente termini come economia reale e democrazia sostanziale . Nel discorso non viene fatto alcun accenno alla sicurezza, che invece per il governo Meloni è un tema urgente tanto da aver fatto ricorso recentemente a un decreto legge.   Ecco l'estratto della relazione  di Sangalli: "Purtroppo, ancora oggi dobbiamo registrare che le nostre imprese non trovano le competenze che servono: si stima che manchino quasi 260mila lavoratori. Proprio sul versante del capitale umano, rilanciamo l’esigenza di agire su quattro fondamentali assi d’intervento:  demografia e politiche per la famiglia;  cura delle competenze;  valenza erga omnes della contrattazione collettiva realmente rappresentativa;  programmazione di adeguati flussi di lavoratori immigrati...