Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta cultura

Luca Ward e la minaccia dell'intelligenza artificiale

Immagine
Oggi pomeriggio sono stato a teatro a Milano a vedere lo spettacolo "Il talento di essere tutti e nessuno" di Luca Ward. A un certo punto, quasi sul finire, l'attore e doppiatore ha parlato di intelligenza artificiale (fa parte di una commissione governativa) e della preoccupazione che essa possa prendere il posto dei lavoratori, in certe professioni in particolare. Dal pubblico si è levata una voce a difesa dell'intelligenza artificiale e del ritardo in innovazione del nostro Paese. C'è stato quasi un momento di panico. L'attore ha mantenuto la calma ed è riuscito a riprendere il filo del discorso chiarendo il proprio punto di vista. Che è sostanzialmente quello di tenere sempre in considerazione la dignità dell'uomo nei processi di sviluppo tecnologico.

Paolo Mieli vede un futuro roseo per i figli. L'umanità è come l'Araba Fenice

Immagine
  Ecco la domanda che ho indirizzato ieri sera a Paolo Mieli, tramite il numero whatsapp messo a disposizione dall'organizzazione della Famiglia Legnanese. "Buona sera Dott Mieli lei ha parlato di figli e di futuro roseo che li aspetta. Però i dati statistici parlano di denatalità per l'Europa e l'Italia. La popolazione invecchia. Come può reggere il sistema di welfare che conosciamo?" Alla domanda, unita ad altre che esprimevano perplessità, Mieli ha risposto che tutte le grandi crisi del passato (pestilenze, guerre) hanno indotto l'umanità a ingegnarsi, a fare nuove scoperte, che hanno poi permesso di uscirne meglio di prima.    

Il Vecchio continente può ancora dare il buon esempio?

Immagine
Dopo aver visto, anni fa, Tokyo Decadence (1992) e più recentemente Shame (2011), ambientato a New York, con uno strepitoso Michael Fassbender che non a caso vinse il premio Volpi, sono ora alla ricerca di un film europeo che abbia come oggetto la decadenza . Hai qualche suggerimento? Forse non c'è ancora perché in fondo l'Europa si ritiene, a torto o a ragione, la culla della Civiltà occidentale. Adesso però che le culle sono quasi vuote e le stategie per riempirle fanno acqua, come quella dove affogano migranti, è il caso di verificare se il Vecchio continente possa ancora dare il buon esempio. franco_metta franco.metta.giornalista  

Milano 2, ora ci sono le antenne televisive che Silvio non aveva voluto

Immagine
  All'indomani della scomparsa di Silvio Berlusconi, avvenuta il 12 giugno 2023, fui preso dalla curiosità di sapere effettivamente come l'imprenditore, prima ancora che il politico, avesse fatto la sua fortuna. Ovviamente prima di me in questa ricerca si erano già cimentati altri giornalisti e pertanto in rete ho trovato davvero tanto materiale. Il passaggio fondamentale della carriera del Cavaliere, ovvero quello che lo ha poi fatto diventare miliardario e uno tra gli uomini più ricchi d'Italia e del Mondo è sostanzialmente noto a tutti: quando ha dismesso i panni di "immobiliarista" ed è diventato un magnate delle televisioni private (in perfetto stile Citizen Kane, Quarto Potere di Orson Welles), intuendo che il mercato della pubblicità televisiva aveva un grande e inespresso potenziale di crescita. Questa è storia e nessuno infondo ha mai messo in discussione le capacità imprenditoriali di Silvio Berlusconi. Ma c'è un dettaglio, un aspetto particolare che

Belli e dannati

Immagine
  Ieri sera ho visto "Cognome e nome: Lacombe Lucien", film drammatico del 1974 diretto da Louis Malle e ancora disponibile su Raiplay. Il regista, accreditato tra gli esponenti della Nouvelle Vague (anche se lui riteneva di essere un emargitato dai registi del movimento) scelse di avvalersi di attori non professionisti, ma pur sempre di bella presenza. Ed è proprio il tragico destino di Pierre Blaise (Lacombe Lucien) che ha catturato la mia attenzione. Morì un anno dopo l'uscita del film, in un incidente stradale, a soli 23 anni, e dopo aver fatto in tempo a partecipare ad altri tre film. Lo stesso destino che invece l'anno prima dell'uscita del film era toccato a un altro divo francese, di una bellezza abbagliante: François Cevert , pilota di Formula 1, morto nelle prove dell'ultimo gran premio della stagione quando non aveva ancora trent’anni. E pensare che tutto questo ve lo sta dicendo uno che è nato il 30 settembre, cioè lo stesso giorno in cui nel 1955

Adriano Pessina, altro che "qui e ora"! Con le nuove tecnologie siamo sempre più altrove

Immagine
Da alcuni anni il professor Adriano Pessina, ordinario di Filosofia Morale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha intrapreso una profonda riflessione filosofica su come l’uso delle nuove tecnologie cambia l’esperienza umana e alcuni dei suoi elementi fondamentali ovvero il tempo, lo spazio e le relazioni interpersonali. Riflessioni già ben chiare ed enunciate nel suo intervento alla XIV edizione del Festival Filosofi Lungo l’Oglio del luglio 2019 e che quest’anno sono state raccolte nel volume “ L'essere altrove, l'esperienza umana nell'epoca dell'intelligenza artificiale ” pubblicato da Mimesis Edizioni. Settimana scorsa ho avuto il piacere di incontrarlo e riprenderlo dal vivo alla conferenza tenutasi al Centro Parrocchiale di San Magno, organizzata in collaborazione con le associazioni cittadine Famiglia Legnanese, Associazione De Gasperi e Politics Hub. Quello che scaturisce dalla riflessione di Pessina non è certo una condanna tout court della tecn

Umanità, amore e dono per gli altri antidoto alle sofferenze

Immagine
  Oggi 15 ottobre 2023, dalla rassegna stampa dei quotidiani segnalo due interventi che secondo me aiutano a riflettere e comprendere la strada da percorrere per arrivare alla soluzione non solo della questione palestinese, ma più in generale ad evitare tutte le guerre e le sofferenze che provocano. Si badi bene, non è utopia. È psicologia! Il primo intervento è la lettera che Daniel Barenboim (pianista e direttore d'orchestra argentino con cittadinanza spagnola, israeliana e palestinese) ha inviato a La Repubblica. Il secondo è l'editoriale di Vito Mancuso (teologo e docente universitario) pubblicato su La Stampa. Scrive Barenboim: "Dobbiamo offrire altre prospettive a coloro che sono attratti dall’estremismo. Dopotutto, la maggior parte delle persone che si dedicano ad ideologie omicide o estremiste è completamente priva di prospettive, e disperata". Ed è convinto che "gli israeliani avranno sicurezza quando i palestinesi potranno provare speranza, cioè giustiz

Concerto "O Dolce Napoli" a Legnano, Coro Jubilate da brividi!

Immagine
  Un caldo pomeriggio estivo, la chiesa di San Pietro a Legnano gremita. È in programma il concerto "O Dolce Napoli" del Coro Jubilate, diretto da Paolo Alli e con Costantino Gigi al pianoforte e Monica Ruggeri al flauto traverso. Lunghi applausi ad ogni brano, l'esibizione è stata molto apprezzata dal pubblico. E personalmente, sarà forse perché ero in prima fila o per via della musica napoletana, ho avvertito i brividi! Ecco allora un clip con un assaggio dei brani Reginella, 'O Sole Mio, 'O paese d' 'o sole e Santa Lucia.   franco_metta franco.metta.giornalista

“Il giorno della civetta”, quando la letteratura iniziò ad occuparsi di mafia

Immagine
  Quest’anno ho avuto il piacere di partecipare in orario preserale ad alcuni corsi dell’USG (Università Sempre Giovani) di Canegrate. Ho seguito quasi tutte le lezioni di Letteratura e Storia tenute dal professor Giancarlo Restelli, Lògos – Viaggio della Parola a cura di Pino Landonio, Economia a cura di Paolo Malanchini, Letture ad alta voce a cura di Sebastiana Mereu. Inoltre alcune letture Bibliche, in Dialetto a cura di Annunciata Colombo e il ciclo di incontri “Il potere del fuoco” sulla Cultura di Canegrate (necropoli dell’età del Bronzo) a cura della professoressa Sara Zanardi. L’anno accademico 2022-23 volge al termine e ho ottenuto il permesso di pubblicare e condividere integralmente con i miei lettori una delle lezioni: quella su “ Il giorno della civetta ”, il romanzo di Leonardo Sciascia , pubblicato nel 1961, che trae spunto da un omicidio ad opera di Cosa Nostra. L’importanza di questo romanzo è presto detta e chiarita dallo stesso autore nell’appendice pubblicata

I Promessi Sposi secondo Umberto Eco. “La Provvidenza è una forza terribile", ma…

Immagine
Umberto Eco, in un racconto per ragazzi, ha affrontato la morale del romanzo di Alessandro Manzoni   Questa settimana ho dedicato due serate di tempo libero ad Alessandro Manzoni , nell’anno in cui ricorrono i 150 anni dalla sua morte. A Busto Garolfo ho partecipato all’evento “Ri-scoprire i Promessi Sposi oggi: per un’arte della critica e del vero” a cura di Gianni Vacchelli, scrittore, artista e docente e organizzato dall’Università del Tempo Libero in collaborazione con CSBNO (Consorzio Sistema Bibliotecario Nord Ovest). A Canegrate, il reading “Alessandro Manzoni, chi era costui?” a cura della Cultura dei Sogni con il patrocinio del Comune di Canegrate. Entrambi gli eventi sono stati interessanti e hanno suscitato spunti di riflessione e approfondimento.  Ho inoltre apprezzato il discorso del Presidente Mattarella a Casa Manzoni, disponibile sul sito del Quirinale. Infine, ieri sera, prima di coricarmi, ho letto “ La storia de I Promessi Sposi ” scritta da Umberto Eco n