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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

Economist, lo spettro della fame su larga scala

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  Probabilmente nemmeno Vladimir Putin ha messo in conto lo scenario peggiore. Adesso è interesse di tutti agire per evitare una carenza alimentare globale   Raramente capita di vedere una copertina dell’Economist così esplicita: spighe di grano con chicchi a forma di teschio. Quasi a voler anticipare lo scenario peggiore, quello più catastrofico: la guerra di Putin, secondo il prestigioso settimanale economico può portare alla fame di massa e risolvere la questione ora è interesse di tutti. E a me è tornata in mente anche la copertina dell'album Oxygène di Jean-Michel Jarre. La tesi sostenuta è che con l’invasione dell’Ucraina Putin colpirà anche persone lontane dal campo di battaglia, su larga scala, di cui il presidente della Federazione Russa potrebbe pentirsi. D’altronde il sistema alimentare globale era già indebolito dal Covid-19, dai cambiamenti climatici e dallo shock energetico. Ma con la guerra le esportazioni ucraine di grano e semi oleosi si sono per lo

Uk, inflazione al 9,1%. Banca centrale parla di quadro “apocalittico”

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  Si fa sempre più difficile per i cittadini britannici l’obiettivo di proteggere o mantenere stabile il potere d’acquisto   Si intravedono nuvole all’orizzonte, ma non portano pioggia e acqua di cui ci sarebbe un grande bisogno. I dati diffusi sull’inflazione Uk sono comunque preoccupanti. In un solo mese l’incremento ha superato il 2% passando dal 7% al 9,1%. Livelli che non si vedevano da 40 anni. Ma non finisce qui. Secondo un sondaggio i britannici avrebbero cominciato a saltare i pasti o a mangiare sempre più spesso nei fast food, anche per risparmiare il gas naturale nelle loro case. A rincarare la dose ci sono poi le stime per fine anno che parlano addirittura di un 10%. E non sembrano arrivare parole distensive dalle autorità. Il governatore della banca centrale Uk parla di quadro apocalittico, il che non può che far tornare in mente, soprattutto ai cinefili, il film Il Settimo Sigillo di Ingmar Bergman oppure Apocalipse now di Francis Ford Copppola. Ma torniamo

In che mercato siamo? (Aforisma)

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In un mercato orso, nei programmi di economia, i ricchi parlano dei poveri. In un mercato toro, sempre nei programmi di economia, i ricchi parlano dei ricchi. Quindi, per semplificare al massimo, se volete sapere in che mercato siamo, state a sentire di cosa parlano i ricchi. 21.05.2022 Aforisma di Franco Metta   @franco_metta franco.metta.giornalista    

Franco Metta Paparella

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  Mio nonno materno è stato un importante proprietario terriero nella Cerignola del secondo dopoguerra e contemporaneo di Giuseppe Di Vittorio, noto sindacalista, politico e antifascista italiano . Purtroppo ho pochi ricordi di lui che è mancato quando ero ancora un bambino. Ho chiesto a mia madre ultraottantenne i ricordi che ha di lui: « Mio padre don Peppino era un facoltoso agricoltore pugliese lo chiamavano Don Peppino aveva 4 salariati fissi e produceva quasi tutti i prodotti agricoli e anche animali e ha sfamato 9 figli con tanto amore ed io ero la sua prediletta. E in più avevamo cento pecore, 12 cavalli tra cui la cavalla storna di Giovanni Pascoli con la quale io andavo sempre con mamma e papà al Salice la nostra tenuta agricola io da giovane ho sempre lavorato, carissimo, e ho imparato a guidare a 9 anni OM Pirelli il trattore ciao è finito il romanzo buon pranzo » Adesso che è stato sdoganato l'utilizzo del cognome della madre, sono orgoglioso di potermi far chiamar