Il recente caso Apple/Fbi e quello odierno che vede protagonisti Microsoft e il Dipartimento di Giustizia americano, mi hanno fatto tornare indietro di 19 anni, quando scrissi la tesina per l'esame di Stato, che ora desidero pubblicare integralmente. Buona lettura.
Ordine
Nazionale dei Giornalisti
Commissione
d'esame di idoneità professionale - sessione primavera 1997
Tesina
di Franco Metta
Rischi e problematiche nel
cyberspazio
INTERNET: I NODI
CRUCIALI
Non c'è futuro per
la rete se prima non saranno risolti i problemi legati a commercio elettronico,
sicurezza e privacy. Gli Stati Uniti hanno formulato una proposta che mira a
favorire l’apertura del mercato, mentre l'Europa è ancora in ritardo in materia
di sicurezza
Internet è una grande opportunità per tutti. In molti concordano infatti che la rete offrirà sicuri vantaggi. Le imprese miglioreranno in efficienza, ridurranno i costi e, soprattutto quelle piccole, potranno aumentare il loro raggio d’azione. Se queste opportunità saranno sfruttate appieno nascerà certamente un indotto che porterà alla creazione di nuovi posti di lavoro. La rete abbatterà le distanze, unirà popoli e regioni, proponendosi come strumento di comunicazione che privilegia e rafforza la libertà di espressione.
Internet è una grande opportunità per tutti. In molti concordano infatti che la rete offrirà sicuri vantaggi. Le imprese miglioreranno in efficienza, ridurranno i costi e, soprattutto quelle piccole, potranno aumentare il loro raggio d’azione. Se queste opportunità saranno sfruttate appieno nascerà certamente un indotto che porterà alla creazione di nuovi posti di lavoro. La rete abbatterà le distanze, unirà popoli e regioni, proponendosi come strumento di comunicazione che privilegia e rafforza la libertà di espressione.
L’effetto di
Internet sulla società sarà dirompente, tale da modificare ogni attività della
nostra vita quotidiana: dall'intrattenimento all'istruzione, dalla salute al
lavoro, dallo shopping ai rapporti con le istituzioni.
Fin qui
niente di nuovo e tanto ottimismo. Ma in questo momento si discute soprattutto
di commercio elettronico, sicurezza, privacy.
Prima ancora
delle opportunità ci sono una lunga serie di problemi da risolvere, questioni
che non possono essere affrontate localmente dai singoli governi, ma da
risolvere nell'arena del network stesso, ovvero nel cyberspazio.
Clinton ha
proposto di istituire una zona franca per il commercio elettronico sulla rete.
La soluzione del presidente Usa, che prevede la creazione di regole chiare e
trasparenti, è stata accolta con favore dai ministri Ue. Per esempio, una di
queste regole riguarda la definizione di un sistema, internazionalmente
riconosciuto, preposto a gestire l'attribuzione dei nomi ai siti Internet, al
fine di dirimere possibili controversie. Spesso la consultazione di contenuti
su Internet comincia proprio dal sito di cui si conosce il nome; da qui
l'importanza per gli enti e le società di avere un nome di sito facile da
memorizzare e il più possibile simile a quello istituzionale, sul quale si sono
già fatti investimenti in campagne pubblicitarie. Risolvere il problema del
commercio elettronico equivale a garantire il libero mercato, a favorire lo
sviluppo economico, permettere a chiunque di giocare un proprio ruolo e, allo
stesso tempo, cercare di non infrangere delicati equilibri frutto, in molti
casi, di trattati internazionali.
Il liberismo
telematico trova tutti d’accordo. Anche se proprio su questo fronte i problemi
da risolvere sono maggiori, soprattutto per l’Europa, che rispetto agli Usa è
in ritardo per quel che concerne i sistemi di sicurezza e di cifratura, la vera
chiave di volta per il decollo del commercio on-line.
Il ritardo
europeo si spiega in parte con il lungo braccio di ferro, durato oltre due
anni, che ha visto schierati su fronti opposti le industrie americane
produttrici di sistemi di sicurezza e lo stesso Congresso americano che,
ostinatamente, vietava l’esportazione di questi strumenti, considerati allo
stesso livello di un segreto militare.
Alla fine ha
prevalso l'interesse delle aziende e il governo americano ha dato
l’autorizzazione all’esportazione dei sistemi di protezione made in Usa. Dal
tentativo fallito di dare regole locali in materia di sicurezza è nata la zona
franca di Clinton: un'area protetta dove gli scambi commerciali sono regolati
da leggi create ad hoc, che valgano per l’intero cyberspazio.
Sicurezza su
Internet significa anche rispetto e tutela della privacy. Rendere inespugnabili
computer e servizi significa anche proteggere gli utenti mettendoli al riparo
da occhi indiscreti.
Per
raggiungere questo obiettivo e risolvere un problema fondamentale è
indispensabile il contributo sia delle imprese private sia degli enti
governativi: le prime dovranno adeguarsi ai nuovi standard di sicurezza e allo
stesso tempo promuovere la diffusione e la creazione di nuovi sistemi, sempre
più efficienti.
Gli enti
governativi avranno invece il compito di favorire la creazione un gruppo di
lavoro tecnico a livello europeo e internazionale per la definizione di uno
standard per le firme digitali. Queste dovranno avere validità legale e
assicureranno l’integrità e l’autenticazione di messaggi, documenti e dati
spediti in rete, utili tanto per il commercio elettronico quanto per le
transazioni elettroniche tra amministrazioni pubbliche e cittadini.
Il terzo nodo
riguarda la privacy. Negli Stati Uniti gli esperti prevedono che in futuro la
riservatezza dei dati diventerà un affare. Per tutelare la propria privacy ci
saranno persone disposte a pagare: sceglieranno un fornitore d’accesso Internet
che garantirà per esempio l’anonimato. Altri invece preferiranno rivolgersi a
fornitori d’accesso in grado di offrire abbonamenti gratuiti in cambio di dati
personali.
Per privacy
su Internet si intende innanzitutto la sicurezza che i messaggi inviati per
posta elettronica siano letti soltanto dai destinatari.
In linea di
principio è necessario inoltre garantire all'utente la possibilità di restare
anonimo anche in Internet se ciò gli è consentito nella vita reale: per
esempio, se per acquistare un giornale in edicola non è necessario mostrare il
proprio documento d'identità, lo stesso dovrebbe avvenire anche se l'acquisto è
fatto tramite la rete.
L’Italia ha
già indicato una direzione da seguire con la nuova e importante legge sulla
privacy: questa di fatto pone precise regole sulle modalità di utilizzo e
trattamento dei dati personali. Tuttavia emergono delle perplessità se si
rapporta la normativa vigente con la natura stessa di Internet, un mezzo al
momento libero, senza regole e frontiere. La legge sulla privacy per essere
attuata efficacemente su scala mondiale, richiederebbe una cooperazione internazionale,
che allo stato attuale è soltanto negli intenti.
A questo
punto la situazione appare chiara: è il momento di investire e credere in
Internet, ma anche di prendere coscienza dei problemi della rete e, se
necessario, suggerire interventi legislativi in grado di tutelare i diritti
fondamentali dell’uomo anche nel cyberspazio.
Non bisogna
dimenticare infatti che, come aveva intuito George Orwell più di cinquant’anni
fa, tecnologia e progresso presentano spesso dei lati oscuri.
Nell'attesa
che questi problemi siano affrontati e risolti, agli utenti di Internet non
resta che navigare a vista in acque insicure, magari seguendo alcuni dei
consigli che i più pessimisti si sono affrettati a diffondere: evitare
l'utilizzo di carte di credito, non compilare questionari a carattere personale
di cui non si conoscono esattamente le finalità, non farsi attrarre da concorsi
con ricchi premi che hanno come unico scopo quello di scoprire gusti e personalità.
Commenti
Posta un commento