Umanità, amore e dono per gli altri antidoto alle sofferenze
Oggi 15 ottobre 2023, dalla rassegna stampa dei quotidiani segnalo due interventi che secondo me aiutano a riflettere e comprendere la strada da percorrere per arrivare alla soluzione non solo della questione palestinese, ma più in generale ad evitare tutte le guerre e le sofferenze che provocano. Si badi bene, non è utopia. È psicologia!
Il primo intervento è la lettera che Daniel Barenboim (pianista e direttore d'orchestra argentino con cittadinanza spagnola, israeliana e palestinese) ha inviato a La Repubblica.
Il secondo è l'editoriale di Vito Mancuso (teologo e docente universitario) pubblicato su La Stampa.
Scrive Barenboim: "Dobbiamo offrire altre prospettive a coloro che sono attratti dall’estremismo. Dopotutto, la maggior parte delle persone che si dedicano ad ideologie omicide o estremiste è completamente priva di prospettive, e disperata".
Ed è convinto che "gli israeliani avranno sicurezza quando i palestinesi potranno provare speranza, cioè giustizia. Entrambe le parti devono riconoscere i loro nemici come esseri umani, e cercare di entrare in empatia con il loro punto di vista, il loro dolore e la loro sofferenza. Gli israeliani devono anche accettare che l’occupazione della Palestina è con questo incompatibile".
Parla poi della sua amicizia con Edward Said, con cui nel 1999 ha fondato la West Eastern Divan Orchestra, formata da musicisti israeliani e palestinesi e definisce l’Accademia Barenboim-Said come probabilmente l’attività più importante della sua vita.
Conclude dicendo che "dobbiamo, vogliamo e continueremo a credere che la musica possa portarci più vicini gli uni agli altri, insieme nella nostra umanità".
Vito Mancuso riflette e pone l'accento invece sulla forza della ragione con un pezzo ricco di citazioni e richiami al pensiero di Baruch Spinoza, che in Italia studiamo come Benedetto Spinoza.
"Sono convinto, afferma Mancuso, che non si debba deporre l’intelligenza che ricerca le cause perché solo così si va alla vera radice dei problemi....Ma se non bastano le condizioni sociopolitiche a comprendere il massacro di Hamas, quali altri fattori occorre convocare? La risposta non è difficile: l’odio".
Approda così alle conclusioni della riflessione filosofica di Spinoza contenute in Etica IV: l’odio non può mai essere buono. Ognuno che è guidato dalla ragione desidera anche per gli altri il bene che appetisce per sé. Desideri la terra? Dai la terra anche al tuo nemico. Desideri l’acqua? Dai l’acqua al tuo nemico. E così per ogni altro bene vitale.
Insomma, per concludere a me vengono in mente tre semplici parole: Liberté, Égalité, Fraternité, il motto nazionale della Rupubblica Francese.
All'epoca della Rivoluzione francese il motto fu talvolta mutato in Libertà, Egualità, Fraternità, o Morte (come da inmmagine di apertura). Quest'ultima parte fu poi abbandonata perché richiamava il regime del Terrore. Ma è ancora atttuale e rende perfettamente l'idea...
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