Dal lago di Como al Monte Boletto
Seconda escursione in montagna del 2020, a distanza di una
settimana dalla prima. Questa volta però non c’era niente di programmato o
pianificato almeno fino a questa mattina. Mi sono svegliato di buon ora, intorno alle
6:30, e dopo colazione ho acceso come d’abitudine il pc e mi sono messo ad ascoltare
Radio24, una delle mie radio preferite. Alle 7 giornale radio alla fine del
quale è andata in onda la rubrica “La
bellezza dietro l’angolo” di Dario Ceccarelli.
Diceva così:
“Avete voglia di fare una bella passeggiata senza però
arrivare distrutti alla meta? Vi piace stare nel silenzio dei boschi ma anche
che lo sguardo si apra sulle montagne, sulle curve del lago e sulla pianura che
diventa un puntino lontano? Ecco una gita che fa per voi, una gita particolare
che vi farà tornare ai primi del ‘900 quando da Como con la prima funicolare si
saliva a prendere il fresco a Brunate, un piccolo centro di villeggiatura con
le ville liberty a poco più di 1.000 metri di altezza. L’arrivo
della funicolare, ancora attiva, è poi punto di partenza per diversi itinerari
a seconda dei gusti e della resistenza. Chi non vuole fare troppa fatica dopo
due chilometri può fermarsi al faro Voltiano, una torre di 30 metri di altezza
da cui sui scorgono le Alpi e il Monte Rosa. Chi invece vuole proseguire può
salire fino alla cima del Monte Boletto, 1.235 metri, da dove si ammirano i due
rami del lago, quello di Como e quello di Lecco. È una passeggiata alla portata
di tutti, praticabile anche in mountain bike. I più ambizioni possono scendere
fino a Bellagio, una delle più suggestive località del lago. Dimenticavamo. Prima
di arrivare a Monte Boletto vi aspettano almeno tre rifugi dove il menu
promette bene. Come dice il proverbio: sacco vuoto non sta in piedi.”
Mi si è accesa così la lampadina e in men che non si dica mi
sono preparato. Apro l’applicazione per disegnare il percorso (Mapsource) e decido
di fare il sentiero che parte proprio dalla sponda del lago di fronte alla stazione
di partenza della funicolare e di andare fino al Monte Boletto. D’altronde, penso,
settimana scorsa ho fatto un bel dislivello in Valle Antrona, non dovrei avere
problemi a fare anche questo, che poi parte da una quota più bassa. Carico l'itinerario sul navigatore e preparo velocemente
lo zaino, pranzo al sacco e via si parte. E non è nemmeno la prima volta che da un lago vado a piedi in montagna. Ricordate la prima escursione dello scorso anno al Monte San Giorgio?
L'itinerario pianificato con Mapsource |
Dopo aver fatto una certa fatica a trovare parcheggio,
rigorosamente a pagamento, vicino alla storica stazione delle Ferrovie Nord di Como (che si
trova proprio sul lungolago), comincio a camminare verso le 10:20. La prima parte
della salita è abbastanza ripida, e seguo il percorso, un po’ a gradoni e un po’ mulattiera. Mi accorgo che non mi trovo sul sentiero più diretto, che è quello che il
programma mi aveva suggerito. Poco male penso. Lo farò al ritorno.
Dopo circa un’ora, in cui mi sono fermato varie volte per
fare foto e scambiare qualche chiacchiera con un signore lungo la strada,
arrivo a Brunate, non prima di aver notato il bivio da prendere al ritorno per il
sentiero più diretto. Qui seguo le indicazioni per il Faro Voltiano e San Maurizio,
arrivo fino alla fontana Campari e torno
indietro perché quello è il percorso per i veicoli. Per i pedoni c’è una stradina,
un po’ nascosta, che gira dietro all’arrivo della funicolare e fa risparmiare un
po’ di strada.
La fontana Campari |
Giunto a San Maurizio c’è una fontanella, e ne approfitto per dissetarmi.
Da lì in poi la salita si fa a tratti meno ripida. Lungo il cammino
incontro vari gruppi di ragazzi, la maggior parte dei quali ha preso la funicolare.
Un gruppetto di Como ha prenotato presso l’ultima delle baite e li aspetta un piatto
di brasato e polenta.
Intorno alle 12:50 arrivo in cima. Ho impiegato 2 ore e 35' circa per
percorrere 8,5 chilometri. Il panorama è bello, ovunque ti giri a 360 gradi. In cima ci sono diverse persone ma spicca un gruppo
composto da due famiglie di Como. Una con tre figli al seguito (e un quarto a
casa) e un’altra famiglia con tre figli al seguito (e altri tre a casa).
Dopo aver fatto conoscenza, scherzosamente dico: “Ma
vi ha almeno chiamato l’Istat per ringraziarvi?”
In effetti l’andamento demografico del Paese degli ultimi
anni è preoccupante ed era da tempo che non incontravo famiglie così numerose. Inoltre
una ragazza della prima famiglia, ventenne, è incinta di un maschietto. Dovrebbe
partorire a novembre, quindi Scorpione o Sagittario. “Che sia un frutto del
lockdown?”, ripenso adesso mentre scrivo.
Dopo mezz’ora di pausa saluto la compagnia. È stato un
piacere incontrarli. Alle 15:15, e dopo aver seguito il sentiero diretto che da
Brunate scende a Como, sono al parcheggio. Ho percorso 16,74
km in 5 ore, con un dislivello di 1.050 m. Di seguito il tracciato effettivo e qualche altra foto.
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