App del Gruppo Autostrade spiffera presenza e velocità nelle zone Tutor


 

Avete presente quelli che sopraggiungendo in senso opposto abbagliano per segnalare la presenza di un posto di blocco della Polizia con autovelox?

Ecco, l'app Free to X, società controllata del Gruppo Autostrade per l’Italia, dallo scorso 11 luglio in pratica fa lo stesso.

Sfruttando informazioni in possesso solo del Gruppo, ovvero dove sono state posizionate le zone Tutor lungo tutta la rete autostradale, e la velocità dei veicoli, la nuova funzionalità gratuita della app avvisa il guidatore con una notifica quando è in prossimità di una tratta Tutor e con un segnale acustico in caso di superamento della velocità consentita.

Così in pratica viene aggirato il controllo delle zone Tutor, perché preventivamente si avvisano i guidatori della loro presenza. Il guidatore si sentirà libero di correre nelle zone non coperte da Tutor e rientrerà nei limiti di velocità quando sarà avvisato della presenza di aree Tutor. Il tutto a danno della sicurezza stradale, ovviamente.

Insomma, la nuova funzionalità non sembra proprio una genialata e inoltre è stata implementata utilizzando informazioni in possesso di Autostrade per l'Italia che però non dovrebebro essere utilizzate per altri scopi.

Sviluppato da Autostrade per l'Italia e omologato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Tutor è stato progressivamente installato lungo tutte le tratte caratterizzate da tassi di mortalità superiori alla media fino a raggiungere un'estensione massima di circa 2.500 km di carreggiate di Autostrade per l'Italia e società controllate.

Il Tutor permette di rilevare l'eccesso della velocità calcolata tenendo conto del tempo impiegato dagli automobilisti per viaggiare su tratte delimitate da due portali posizionati ad una distanza variabile tra loro. Sulla base degli eccellenti risultati ottenuti in termini di sicurezza stradale, le Associazioni dei Consumatori hanno giudicato il Tutor un sistema molto più democratico ed equo dell'autovelox perché capace di punire i comportamenti sistematicamente pericolosi, incidendo e modificando le abitudini sbagliate perpetrate da chi guida.

Il Tutor è interamente gestito dalla Polizia Stradale (per legge, rilevazione e sanzione delle infrazioni accertate possono essere effettuate solo da soggetti che ai sensi dell'art. 12 del Codice della Strada svolgono servizi di Polizia Stradale) che, non solo ne programma l'attività definendone le ore di accensione, ma accerta le infrazioni e ne emette i verbali con le relative sanzioni. Queste ultime vengono incassate direttamente dallo Stato e non vanno quindi in nessuna misura a beneficio di Autostrade per l'Italia.

Per questa stessa ragione Autostrade per l'Italia non potrebbe utilizzare informazioni in suo possesso, dove sono presenti le tratte Tutor e la velocità dei veicoli che transitano, per metterle a disposizione di una propria App.

E soprattutto, visto che la società Autostrade (società privata) aiuta con la sua App i guidatori, mi spiegate quando mai sarà elevata una infrazione per eccesso di velocità nelle zone Tutor, se tutti utilizzanno l'aiutino della App?

 

 

 

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