Legnano si guardi allo specchio
Ogni mattina ognuno di noi si alza, va in bagno e si
guarda allo specchio. Con il passare del tempo, se si ha la fortuna di invecchiare,
si possono scorgere le rughe.
Per una città, piccola o grande che sia, non c’è lo specchio.
C’è il cielo, ci sono le foto satellitari.
E allora, ogni tanto, guardiamola la nostra città, su Google
Maps o su Google Earth, se preferite.
Vi renderete subito conto che è una distesa di cemento, un
agglomerato urbano densamente abitato, dove gli spazi verdi sono davvero
ridotti al lumicino, ai margini, in periferia.
A sud il Parco Castello, a ovest
il Parco Altomilanese. Non bastano certamente questi a fare di Legnano una
città verde.
Se i nostri amministratori locali avessero mai fatto
questa riflessione, capirebbero da soli, senza che debba dirglielo io, che è
finito il tempo in cui si può continuare
a consumare suolo. Occorre riequilibrare, restituire e preservare spazi
verdi alla città.
Non sto parlando di pochi alberi ornamentali, sto parlando
di foreste urbane.
Per questo motivo sono contrario alla costruzione di un
nuovo edificio pubblico (a uso biblioteca o altro). Sono favorevole invece
alla costruzione di piste ciclabili, di nuovi spazi verdi e al recupero di aree
dismesse, di cui la piccola Manchester è ben dotata.
Commenti
Posta un commento