Minuti di applausi al Presidente, ora però tocca a tutti noi contribuire a un Paese migliore

 


Alla Scala di Milano lo scorso 7 dicembre ci fu una vera e propria standing ovation per il Presidente Mattarella. Ben 6 minuti di appalusi e le grida “bis bis”. Rappresentavano ovviamente sia il rigranziamento per quanto fatto sia il desiderio di vederlo ancora al Quirinale.

Ieri a Montecitorio quel desiderio è diventato realtà e i minuti di applauso sono stati 4, due di meno rispetto alla Scala di Milano. Due minuti che non tolgono nulla al valore del Presidente sia chiaro, semmai dimostrano la stanchezza degli elettori dopo sette turni di votazioni presidenziali andate a vuoto.

La domanda a questo punto è: bastano 6 o 4 minuti di applausi per ringraziare il Presidente? Certo che no.

Ecco perché ora al sacrificio del Presidente dovrà seguire l’impegno e il sacrificio delle altre Istituzioni, quindi Governo, Parlamento, Magistratura, Partiti, e anche semplici Cittadini.

Sì, noi tutti siamo chiamati a seguire l’esempio del Presidente, quanto meno per sdebitarci.

Come?

Cominciando per esempio con comprendere il significato della parola abnegazióne ovvero spirito di sacrificio, dedizione assoluta e disinteressata al bene altrui o ai proprî doveri, spesso accompagnata da una consapevole rinuncia ai proprî interessi.

Nella speranza, chissà, che poi il nostro diventi un Paese migliore.

 



 

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