Adriano Pessina, altro che "qui e ora"! Con le nuove tecnologie siamo sempre più altrove



Da alcuni anni il professor Adriano Pessina, ordinario di Filosofia Morale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha intrapreso una profonda riflessione filosofica su come l’uso delle nuove tecnologie cambia l’esperienza umana e alcuni dei suoi elementi fondamentali ovvero il tempo, lo spazio e le relazioni interpersonali.

Riflessioni già ben chiare ed enunciate nel suo intervento alla XIV edizione del Festival Filosofi Lungo l’Oglio del luglio 2019 e che quest’anno sono state raccolte nel volume “L'essere altrove, l'esperienza umana nell'epoca dell'intelligenza artificiale” pubblicato da Mimesis Edizioni.

Settimana scorsa ho avuto il piacere di incontrarlo e riprenderlo dal vivo alla conferenza tenutasi al Centro Parrocchiale di San Magno, organizzata in collaborazione con le associazioni cittadine Famiglia Legnanese, Associazione De Gasperi e Politics Hub.

Quello che scaturisce dalla riflessione di Pessina non è certo una condanna tout court della tecnologia (ormai non se ne può più fare a meno), né una presa di posizione a favore o contraria alle nuove applicazioni di intelligenza artificiale, piuttosto un invito a riflettere, a mettere in discussione, ad essere più critici sulle immagini che la tecnologia ci offre del mondo.

I cittadini infatti spesso usano la rete per cercare rapide risposte ai propri quesiti, molto più raramente invece indagano sui percorsi e sulle fonti che consentono di giungere a quelle risposte. E si dimenticano spesso che la rete non è un ambiente neutro, ma è programmato, sviluppato, con precise finalità.

Quindi altro che "qui e ora"! Con le nuove tecnologie siamo sempre più altrove, in un tempo reversibile. E così, provocatoriamente, si può affermare che siamo diventati meno credenti ma più creduloni.

 



 

Commenti

Post popolari in questo blog

Concerto "O Dolce Napoli" a Legnano, Coro Jubilate da brividi!

Maltempo sul Palio di Legnano, Radice: "In tre anni è la seconda volta, facciamoci una riflessione"

Legnano, chi ha paura della "corsia ciclabile"?