I Magnifici 4



Ieri come oggi, la Classificazione è uno degli strumenti più utilizzati nell'attività amministrativa, in vari ambiti. Ecco un curioso parallelismo Stato-Chiesa dove ricorre il numero 4

Nel 1968 entrò in vigore la classificazione "morale" dei film, per i cinema parrocchiali, approvata dalla Conferenza Episcopale Italiana. Si utilizzavano i numeri romani da I (film positivo) fino a IV (film gravemente offensivo per la dottrina o la morale cattolica). Qualche anno più tardi, nel 1974, la Commissione nazionale per la valutazione dei film (Cnvf) a cui la Conferenza Episcopale Italiana aveva trasferito la compentenza sul lavoro di revisione dei film e sull'elaborazione di giudizi di ordine morale, approvò un nuovo regolamento e dei nuovi criteri di valutazione, con l'introduzione di un giudizio sintetico di due parole. La prima parola esprimeva la valutazione globale del film: raccomandabile, accettabile, discutibile, inaccetabile. La seconda, con un più ampio ventaglio di opzioni, poteva indicare il grado di facilità di lettura del film, la motivazione della valutazione oppure se era adatto a famiglie e ad adolescenti.

Nell'estate del 2024 a causa della siccità che colpisce prevalentemente il Sud Italia gli amministratori locali sono costretti a intervenire nelle aree più in difficoltà dove potrebbero far scattare misure di risparmio dell’acqua.
Sono le cosiddette zone rosse che periodicamente vengono aggiornate sulla mappa dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), sulla base delle risultanze trasmesse dagli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici che effettuano un monitoraggio costante nei sette distretti idrografici in cui è ripartito il territorio nazionale.
Il monitoraggio viene portato avanti classificando i territori con quattro scenari di severità idrica: 1) situazione normale vale a dire scenario non critico; 2) scenario di severità idrica bassa (in cui la domanda idrica è ancora soddisfatta ma gli indicatori mostrano un trend peggiorativo); 3) scenario di severità idrica media che scatta, invece, quando lo stato di criticità si intensifica in quanto le portate in alveo risultano inferiori alla media e la temperatura elevata determina un fabbisogno idrico superiore alla norma; 4) scenario di severità idrica alta.

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