Brumana: «In piazza San Magno un’opera pretenziosa frutto di un’architettura narcisista»



«Come un quadro storto... » esordisce così Franco Brumana, noto avvocato legnanese, tra i fondatori del gruppo Amici dell’Olona che si batte per la salvaguardia e la tutela del fiume che attraversa Legnano, in una nota critica di natura estetica sulla Piazza San Magno a Legnano, e pubblicata nel gruppo Sei di Legnano se”. 

«Guardando la basilica nei pressi dell’entrata in piazza San Magno da Corso Garibaldi si può provare un disagio simile a quello procurato dall’osservazione di un quadro storto».

Brumana allude ai lavori che da metà anni 2000 cambiarono il volto alla piazza, frutto del progetto dell’architetto Ermanno Ranzani e che recentemente ha curato un intervento di restyling. Non entra nel merito dei recenti lavori di riqualificazione, ma pone l’accento su tutto l’impianto e sulla vista prospettica che ne è scaturita.

Fa notare infatti che «l’opera che ingombra la piazza è sbilenca e presenta forme e linee spezzate e dissonanti rispetto agli edifici circostanti…. restringe ed altera la prospettiva della basilica».

Per dare risalto alla meraviglia rinascimentale di architettura bramantesca prosegue Brumana, «occorreva una riorganizzazione minimalistica e rispettosa della piazza».

E conclude con quello che è l’effetto finale, non sappiamo, a questo punto, se voluto: «l’asimmetria ha posto in maggior rilievo la sua creatura a discapito sia dell’architettura bramantesca della basilica...». Il risultato di questa architettura narcisista «è alienante e da l’impressione di una totale estraneità rispetto alla nostra città».










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