Segnalazione ad AGCM di ipotesi dichiarazione falsa e ingannevole da parte di Amazon




Spett.le Autorità Garante della concorrenza e del mercato (AGCM)




Oggetto: segnalazione ipotesi dichiarazione falsa e ingannevole da parte di Amazon



Recentemente sono entrato in contatto con il servizio clienti di Amazon, che mi ha risposto tramite email.

Nella firma, in calce, compare la dicitura: Amazon.it, L’azienda più attenta al cliente del mondo”.

La firma della email che ho ricevuto da Amazon

In merito a questo ho pubblicato anche un articolo sul mio blog intitolato:






Ritengo che tale affermazione costituisca una “pratica commerciale scorretta, dal momento che, non mi risulta alcuna classifica o graduatoria ufficiale, stilata de Enti autonomi, che stabilisca qual’è l’azienda più attenta al cliente del mondo.


Come riportato sul Vs. sito per “pratica commerciale” si intende qualsiasi azione, omissione, condotta, dichiarazione o comunicazione commerciale, ivi compresa la pubblicità diffusa con ogni mezzo (incluso il direct marketing e la confezione dei prodotti) e il marketing, che un professionista  pone in essere in relazione alla promozione, alla vendita o alla fornitura di beni o servizi ai consumatori. La pratica commerciale è scorretta quando, in contrasto con il principio della diligenza professionale, falsa o è idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio che raggiunge o al quale è diretta.


In sostanza la dichiarazione fornita nella firma in calce della email di Amazon è falsa, se ovviamente non può essere provata. 

Vi invito pertanto a verificare la veridicità dell'affermazione di Amazon e a fornire al sottoscritto gentile riscontro.


Resto a disposizione per ulteriori informazioni,

grazie e cordiali saluti

Franco Metta

AGGIORNAMENTO IMPORTANTE
19 gennaio 2020 h. 17:47

Il collega Piersardo Guerrara, commentando il mio post su facebook, mi ha informato dell'esistenza delle indagini/classifiche annuali di Kpmg. 

Nella classifica Top 100 Italia 2019 Amazon è risultata prima, mentre nella Top 100 Italia 2017 era seconda dietro a Apple Store.

Ritengo comunque che in calce alle loro email Amazon dovrebbe citare in modo corretto il "titolo" ottenuto, l'anno di riferimento e l'ente che ha effettuato l'indagine, perché le classifiche possono pur sempre cambiare nel corso del tempo.


AGGIORNAMENTO 03/02/2020

Ho consultato il Codice del Consumo. L'art. 20 definisce le pratiche commerciali scorrette, l'art. 21 le pratiche commerciali ingannevoli e l'art. 22 definisce le omissioni ingannevoli.

Nell'art. 20 è fatta salva la pratica commerciale comune e legittima consistente in dichiarazioni esagerate o in dichiarazioni che non sono destinate ad essere prese alla lettera. (per esempio quella pubblicità del dentrificio che fa spuntare un fiore in bocca).

Inoltre il Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale, accettato dalla quasi totalità degli operatori pubblicitari italiani e dai loro clienti, all'art.2 (Pubblicità ingannevole) dispone che "la pubblicità deve evitare ogni dichiarazione o rappresentazione che sia tale da indurre in errore i consumatori, anche per mezzo di omissioni, ambiguità o esagerazioni palesemente non iperboliche".

L'affermazione di Amazon contenuta in calce alla email non è di tipo iperbolico, induce ad essere presa alla lettera, ma omette alcune informazioni come il periodo preciso in cui ha conseguito il riconoscimento. Pertanto a mio giudizio viola l'art. 22 del Codice del Consumo.







 





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