Vallone delle Cime Bianche, ecco perché la funivia non si può fare!
Questo articolo è strettamente legato a quello pubblicato ieri
e intitolato: "No alla funivia", l'iniziativa per preservare la conservazione della natura in Val d'Aosta.
Buona parte del Vallone delle Cime Bianche è classificato, in
base alla normativa europea e nazionale come un Sito di Interesse Comunitario (SIC)
e anche come una ZSC (Zona Speciale di
Conservazione).
Ma c’è di più e l’ho
scoperto oggi!
Il Vallone delle Cime Bianche è a tutti gli effetti una cosiddetta
“area protetta” e ad essa va
applicata anche la relativa disciplina
delle aree protette (Legge quadro sulle Aree Protette L. 394 del 6 dicembre
1991), intesa come protezione della natura, nel rispetto del principio costituzionale di tutela dell’ambiente e
dell’ecosistema.
Ha quindi lo stesso
grado di protezione e tutela dei parchi nazionali, dei parchi naturali regionali, delle
riserve naturali, delle aree marine protette.
Questo perché la classificazione prevista dall'art. 2 della legge. n. 394/1991 è
stata successivamente integrata con una
Deliberazione del Ministero dell’Ambiente del 2 dicembre 1996 che ha
incluso ZPS (“Zone di Protezione Speciale” ai sensi della Direttiva 79/409/CEE
sugli conservazione degli uccelli selvatici) e ZSC (“Zone Speciali di
Conservazione” ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE).
Pertanto a difesa del
Vallone delle Cime Bianche non c’è solamente la già richiamata legge della
Regione Autonoma Valle d’Aosta 8/2007, in attuazione delle direttive europee
79/409/CEE e 92/43/CEE “Habitat”, ma anche la suddetta legge nazionale a tutela
delle aree protette.
A questo punto, provate a domandarvi se all’interno del Parco
Nazionale del Gran Paradiso, giusto per fare un esempio geograficamente vicino a quello in questione, vi concedono la possibilità di progettare e costruire
una funivia che salga fino al Colle del
Nivolet per collegare il Piemonte (Ceresole Reale) alla Valle d’Aosta
(Pont)? Se la risposta, come presumibile, è no, la stessa a rigor di logica deve essere data per
l’ipotizzato collegamento tra la Val d’Ayas (Champoluc) e la Valtournenche
(Cervinia).
Infine, vale la pena ricordare che per visitare gli Ambienti glaciali del Monte Rosa, di cui appunto buona parte del Vallone delle Cime Bianche fa parte, già adesso occorre seguire precise norme comportamentali, al fine di
conservare questi luoghi, esattamente come se ci trovassimo all’interno di un'area protetta.
L’immagine seguente è tratta dal sito Vivavda.it.
Commenti
Posta un commento