Trenord nega il rimborso: appello di Greta per la class action

La storia di Qiu Ju (秋菊打官司S, Qiū Jú dǎ guān sīP) è un film del 1992 diretto da Zhāng Yìmóu.


 

Ricevo e pubblico la lettera ricevuta da Greta, con cui il Comitato Pendolari Milano-Varese ha condiviso sin dall'inizio le ragioni di giustizia alla base di questa richiesta. Riteniamo inaccettabile il comportamento di Trenord che si ostina a non riconoscere il rimborso a tutti coloro che hanno presentato regolare domanda prima dell'entrata in vigore della legge che richiedeva l'autocertificazione. Come Comitato Pendolari quindi ci impegnamo a diffondere il più possibile l'appello di Greta e lo porteremo all'attenzione dell'Associazione Codacons e di MimandaRai3, da sempre sensibili alle tematiche di tutela dei consumatori.

Franco Metta

per il Comitato Pendolari Milano-Varese



Egregio Direttore,

sono una studentessa universitaria pendolare sulla linea Varese– Milano. Nel mese di Febbraio 2020 ho regolarmente pagato l’abbonamento ferroviario (€ 108) ma a Marzo, a causa dell’emergenza Covid, come tutti gli studenti, non mi sono potuta recare in Università. Il 10 Aprile ho fatto richiesta di rimborso a Trenord, seguendo le istruzioni, fornendo tutte le informazioni richieste (tra le quali l’IBAN per l’accredito) e ricevendo la conferma della regolarità di detta richiesta con la “promessa” di rimborso entro venti giorni. Il 19 Maggio veniva pubblicato in Gazzetta il D.L. 34, che sarebbe stato convertito in legge il 17 Luglio (L. 77 /2020 in G.U. del 18/07/2020) che, all’art.215 prevedeva i rimborsi per i pendolari che, come me, non avevano usufruito dei servizi. Detto Decreto richiedeva una autocertificazione con la quale l’utente dichiarasse di non aver utilizzato i mezzi pubblici. Ora Trenord, nonostante i solleciti e nonostante avesse ritualmente preso
in carico la mia regolare richiesta, con tutti gli allegati, ai primi di Aprile, nega il rimborso perché l’istanza non era corredata dall’autocertificazione (che fino al 20 Maggio non era necessaria). Trovo che sia illegittimo tale diniego in quanto, correttezza vuole, non si può rendere retroattiva una norma di carattere
amministrativo (il Decreto Legge) quantunque convertito in legge ben tre mesi dopo che avevo fatto regolare istanza di rimborso, introducendo un requisito formale, tutto sommato inutile. Perché dico “inutile”? Perché da un lato la mia richiesta era completa sulla base delle istruzioni del sito di Trenord pubblicate ad Aprile, come
confermato dalla presa in carico regolare e, d’altro lato, perché il blocco generale delle attività e degli spostamenti è un fatto notorio innegabile. Al fine di tutelare il diritto al rimborso, anche di altre persone che si trovano nella mia condizione, mi auguro che qualche associazione si proponga di iniziare una class action nei confronti di Trenord e mi contatti.
Distinti saluti.

Greta Alice Zoccoler
(Varese)


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