Uk, inflazione al 9,1%. Banca centrale parla di quadro “apocalittico”
Si fa sempre più difficile per i cittadini britannici l’obiettivo di proteggere o mantenere stabile il potere d’acquisto
Si
intravedono nuvole all’orizzonte, ma non portano pioggia e acqua di cui ci
sarebbe un grande bisogno. I dati diffusi sull’inflazione Uk sono comunque
preoccupanti. In un solo mese l’incremento ha superato il 2% passando dal 7% al
9,1%. Livelli che non si vedevano da 40 anni. Ma non finisce qui. Secondo un
sondaggio i britannici avrebbero cominciato a saltare i pasti o a mangiare sempre
più spesso nei fast food, anche per risparmiare il gas naturale nelle loro
case. A rincarare la dose ci sono poi le stime per fine anno che parlano
addirittura di un 10%. E non sembrano arrivare parole distensive dalle
autorità. Il governatore della banca centrale Uk parla di quadro apocalittico,
il che non può che far tornare in mente, soprattutto ai cinefili, il film Il
Settimo Sigillo di Ingmar Bergman oppure Apocalipse now di Francis Ford Copppola.
Ma torniamo a noi, cioè alla Ue, visto che Uk ha optato per la Brexit. Se un livello di inflazione come quello britannico si dovesse raggiungere anche nell’area euro (che per il momento viaggia intorno al 6%), diventerebbe davvero difficile pareggiare i conti a fine anno. Ovvero, per un lavoratore o una famiglia con un reddito medio di circa 30 mila euro netti all’anno, vorrebbe dire provare a risparmiare qualcosa come 2.750 euro circa in più rispetto all’anno precedente. Onestamente un obiettivo abbastanza impegnativo.
D’altronde si sa, l'inflazione è come una svalutazione di una società che costringe i propri azionisti a un aumento di capitale, quindi a un rifinanziamento.
Cittadini, lavoratori e famiglie invece, in questo caso, sono di fatto costretti a "risparmiare" per compensare l’inflazione e quindi provare a proteggere e mantenere stabile il proprio potere d'acquisto.
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