«Voto Lega, gli zingari hanno profanato la tomba di famiglia»
Mi scrive via Whatsapp un'amica, immagino dopo aver letto il mio pezzo “Africa, delle due l’una”.
«Io sono per Sgarbi. E per la Lega visto che gli
zingari hanno profanato la mia tomba di famiglia», esordisce.
Le rispondo: «Quando è successo?»
«Anni fa per due vasi ed un porta lumini in bronzo
scoperto il 29 c.m. il furto di maniglioni in bronzo e due vasi di fiori». –
prosegue - «I morti non si toccano è una violenza per i morti profanare le
tombe ed è mancanza di rispetto per i morti e per i vivi»
«Fammi capire. – le chiedo – L'altro ieri (giorno 29
corrente mese) hai scoperto di un furto avvenuto anni fa?»
«No solo i vasi e porta lumino rubati anni fa i
maniglioni il 29 non c'erano più. Ed i fiori coi nuovi portavasi».
«E come fai a sapere che sono stati gli zingari? Hai
una prova? » – le domando.
«Sono furti tipici di quella gente detto dalle forze
dell'ordine quando ho fatto la denuncia»
Dove è successo di preciso, al cimitero Monumentale
di Legnano? Hai fatto due denunce o solo quella di tanti anni fa?»
Mi risponde con un luogo preciso, che non è Legnano,
e che deve ancora fare la seconda denuncia. E aggiunge: «Se li becco porterò
loro il caffè in reparto traumatologia per frattura C5. E polsi».
Lascio decantare un po’ la cosa, poi ci salutiamo
cordialmente.
Tra me e me adesso ripenso alle parole dell’amica: la sua
posizione politica non mi è nuova, mi aveva già detto in passato per cosa votava.
Però la storia del cimitero è la prima volta che salta fuori. Anche la sua
avversione verso “i ladri” mi era nota, dal momento che tempo fa mi aveva
mandato sempre via Whatsapp questa, chiamiamola,
“foto segnaletica”. Inoltre, sono certo, che volesse scherzare quando parlava di ospedale e frattura.
Allora di cosa mi stupisco? Che lezione trarne da
questa chiacchierata che possa, forse, essere utile a tutti noi?
La nostra vita si intreccia continuamente con la
vita del Paese. Il nostro microcosmo si nutre e si alimenta di ciò che avviene
nel macrocosmo e poi lo condiziona. Anche un singolo episodio accaduto a noi
può influire sulle idee e scelte di quando veniamo chiamati a decidere per la collettività.
Constato proprio questa difficoltà, di separare e
distinguere tra bene individuale e bene collettivo, che non sempre o necessariamente
sono coincidenti. Non riusciamo forse a essere imparziali, oggettivi,
distaccati.
Il nostro vissuto pesa più di mille leggi e
Costituzioni. È il cosiddetto voto di protesta, di malcontento, di ripicca. Non
importa poi se cambierà effettivamente qualcosa. Non credo che la mia amica
andrà mai a leggersi statistiche ufficiali sulla diminuzione dei reati da qui ai
prossimi cinque anni. Quello che conta è che si sia tolta il sassolino dalla
scarpa.
@franco_metta
Immagine tratta dal film "Tomb Raider"
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