Dpl Mediazione, l'errata corrige si fa nello stesso "luogo"




Come saprete settimana scorsa ho scoperto che il credito d'imposta per le mediazioni è uno specchietto per le allodole, dal momento che dal 2011 fino ad oggi, nessun cittadino contribuente ne ha mai potuto beneficiare nella sua dichiarazione dei redditi.

Ho avuto la notizia da fonti attendibili e in particolare dal Ministero della Giustizia e dall'Organismo di mediazione di Busto Arsizio. 

Perché nessun cittadino contribuente ne ha mai potuto beneficiare? Semplice. Non vi  è mai stato nessun decreto attuativo che stanziasse le somme necessarie a coprire i minori introiti fiscali.

Scoperto questo, avevo preso contatto con Dpl Mediazione dal momento che lo scorso anno era uscito un articolo a firma dell'avv. Mara Scarsi, in cui si affermava l'esatto opposto di quello che ho scoperto, ovvero:

«che i vantaggi fiscali nella mediazione sono concreti» e che «non rimangono solamente "previsioni di legge" ma sono attuabili ed utilizzabili dai soggetti che fanno ricorso a questo tipo di procedura alternativa al giudizio».

L'appuntamento fissato con l'avvocato Mara Scarsi, che voleva incontrarmi con la dott.ssa Lucia Di Palermo, responsabile di Dpl Mediazione è saltato per un imprevisto. Stamane ho anche chiesto alla dott.ssa Di Palermo se volesse rilasciare una video intervista, ma non si è resa disponibile.

Mi ha poi richiamato telefonicamente questo pomeriggio per dirmi che sulla pagina facebook di Dpl Mediazione era comparso un nuovo post sull'argomento credito d'imposta nelle mediazioni. 

Sono andato a leggere il post.


Ebbene. Esso contiene la stessa risposta che ho ricevuto io dal Ministero venerdì scorso, e che avevo già convidiso su fb, che conferma la mia tesi e ribadisce appunto che fino ad oggi non vi è stato mai alcun decreto e di conseguenza non è stato mai concesso il credito d'imposta.

E alla fine del post Dpl Mediazione afferma: "Credo che questo basti" ...sottinteso per chiarire la situazione da me evidenziata.



Tuttavia l'articolo pubblicato sul sito dello Studio Cataldi continua a presentare l'inesattezza che ho evidenziato e non è ancora stato corretto.

Ho quindi commentato il post sulla pagina Dpl Mediazione, specificando che non è sufficiente fare un post sulla pagina facebook ma occorre anche rettificare l'articolo sul sito che contiene l'inesattezza.

Resto quindi in attesa di un vero errata corrige, nello stesso "luogo" in cui l'errore si è verificato.



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