Di Maio, "da lunedì 345 parlamentari in meno", poi corregge il tiro

Il prossimo Presidente della Repubblica sarà eletto sempre da 945 parlamentari.

 


Domenica 20 settembre e lunedì 21 si vota in Italia. Elezioni amministrative regionali, comunali e per il Referendum sul taglio dei parlamentari.

Stamattina 16 settembre Luigi Di Maio, Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, intervistato da Radio24 è intervenuto così, testuali parole: 

“… quando lunedì ci sarà lo spoglio avremo 345 parlamentari in meno e l’Italia passerà da 945, quasi mille, a 600 che è la media europea perché la Germania ne ha 700 ma ha 20 milioni di abitanti in più…”

Quindi analizzando letteralmente le parole di Di Maio ci si rende conto dell'inesattezza. Anche in caso di vittoria del Sì, lunedì il numero dei parlamentari italiani rimarrà 945. L’eventuale taglio avverrà infatti solo dalla prossima legislatura (verosimilmente dal 2023).

Con la frase successiva dell’intervista il ministro aggiusta il tiro: “credo che gli italiani votando sì fanno fare un passo verso il futuro all’Italia”.

Sta di fatto che le parole del ministro, prese alla lettera, possono indurre a credere a un ascoltatore poco esperto che da lunedì ci possa essere una novità immediata, cosa appunto non esatta.

Ma perché il cambiamento, nel caso vincesse il Sì, non avverrà subito?

Perché la vittoria del Sì non farebbe che rafforzare l’attuale Governo e sarebbe implicitamente il lasciapassare al proseguo di questa legislatura, spostando verosimilmente le prossime elezioni politiche al 2023, ovvero alla scadenza naturale. E certamente dopo le elezioni presidenziali, il cui mandato scade il 2 febbraio 2022 e con il semestre bianco che inizia 6 mesi prima, ovvero il 2 agosto 2021, data dopo la quale non è più possibile sciogliere le Camere.

Ecco quindi come il voto di domenica diventa il semaforo che deciderà quale legislatura eleggerà il nuovo presidente. Ma appare evidente che una cosa è certa. In ogni caso il prossimo Presidente della Repubblica sarà eletto sempre da una legislatura composta da 945 parlamentari, più ovviamente i senatori a vita.

Infatti se vince il Sì solo dal 2023 ci sarà la riduzione dei parlamentari e quindi dopo le prossime elezioni presidenziali. Se vince il No tutto resta com’è e anche in caso di elezioni anticipate i parlamentari che eleggeranno il Presidente della Repubblica saranno sempre 945.

 

P.S.

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