Perché la transizione ecologica rischia di minare gli equilibri geopolitici

 


La Russia non ha ancora deciso come convertire la propria economia nei prossimi anni, ed è ad oggi ancora dipendente dalle forniture di gas. Per questo ha bisogno di tempo e vuole monetizzare il più possibile i propri giacimenti

 

La guerra in Ucraina molto probabilmente non ci sarà. A Vladimir Putin non interessa invadere la regione del Donbass e le manovre militari sono un espediente, una strategia, per portare al tavolo delle trattative i Paesi occidentali.

Ma di cosa vorrebbe trattare il Presidente russo? Di transizione ecologica o se preferite energetica, naturalmente.

Come pensate che abbia preso la notizia del Fit for 55 il pacchetto climatico dell’Ue frutto dello stesso Green Deal europeo? E come pensate la stia prendendo con lo scioglimento del permafrost che interessa le regioni russe vicine al Circolo polare artico?

È chiaro che è preoccupato, molto preoccupato, perché sa che da qui ai prossimi 10/15 anni diminuirà il fabbisogno della Ue rispetto al gas da cui la Russia e molti oligarchi traggono profitto e potere. Insomma sa che il benessere della sua Patria è legato ai combustibili fossili che via via, anche se lentamente, verranno dismessi per fronteggiare la crisi climatica globale.

Per questo l’amministrazione russa punta ad aumentare le forniture di gas a prezzi maggiorati e non vede l’ora di inaugurare il Nord Stream 2. Per questo tende a preferire contratti a lunga scadenza rispetto a quelli a breve termine. Vuole vendere caro il più possibile gas all’Europa, alla Cina (che sta abbandonando il carbone) finché ciò sarà consentito e fintanto che le rinnovabili non arrivino a costituire la fonte primaria di energia. Insomma vuole monetizzare il prima possibile il valore dei giacimenti di gas a cui prima o poi la stessa Russia dovrà rinunciare.

Ben sappiamo dunque quanto l’economia russa dipenda dai combustibili fossili, ed è un po’ lo stesso problema che hanno avuto i Paesi Arabi. Solo che questi ultimi da anni hanno avviato un processo di conversione della loro economia, per esempio investendo nel mercato immobiliare.

La Russia su cosa sta investendo per diminuire la dipendenza dal gas? Al momento non è dato saperlo, e probabilmente ha bisogno di tempo per prendere una decisione in tal senso.

Nel frattempo ha bisogno di una garanzia dai Paesi occidentali, Ue in primis, che continueremo a garantirgli flusso di denaro per il suo gas. Molto più gas, a prezzi maggiori, con il Nord Stream 2.

Ma gli Stati Uniti, che non vogliono concedere favori, anche solo di tempo, si sono messi di traverso manifestando proprio la contrarietà al Nord Stream 2.

 

 

Commenti

Post popolari in questo blog

Concerto "O Dolce Napoli" a Legnano, Coro Jubilate da brividi!

Legnano, chi ha paura della "corsia ciclabile"?

Lezioni all'aria aperta? Adesso si può al Parco Alto Milanese