Osservazioni sul video che ipotizza l’origine dolosa del crollo del ponte


In questi giorni sta girando sui social questo video, ben realizzato tecnicamente, che avanza alcuni dubbi sulle cause del disastro del Ponte Morandi a Genova, arrivando a ipotizzare l’origine dolosa. Ad oggi ha ottenuto un discreto numero di visualizzazioni e la sua visione ha suscitato una certa inquietudine in alcuni miei amici su facebook.

Desidero subito premettere che, al momento in cui sto scrivendo, le indagini della Procura di Genova sono in corso, e non risultano ancora persone iscritte al registro degli indagati. Seconda premessa, parlo da cittadino che ha seguito e si è interessato alla vicenda sin dai primi giorni che è avvenuta la tragedia, ma che non me ne sono occupato per motivi professionali giornalistici. Questo è di fatto il primo articolo che scrivo, anche se sono intervenuto come tanti in varie conversazioni sui social.


Veniamo al dunque, ovvero alle cose, dette nel video, che non mi convincono:



a)    Il ponte è stato realizzato con la tecnica del cavalletto rovesciato bilanciato. Il video mostra che durante la fase di costruzione il ponte stava in equilibrio anche senza gli stralli. Ma non c’era traffico veicolare. Gli stralli infatti (realizzati in calcestruzzo precompresso con anima in acciaio) erano necessari proprio per tenere in equilibrio il ponte nel momento in cui transitavano i veicoli che con il loro peso potevano creare un potenziale squilibrio.

b)    Un altro dubbio che emerge dal video è quello dei lavori della notte precedente. Da quello che ho potuto leggere sui giornali erano in corso i lavori di predisposizione per l’installazione del carroponte. In particolare, sempre da fonti giornalistiche, è stato detto che stavano posizionando le guide e che il carroponte non era ancora presente. Si legga in proposito questo articolo.

c)     Nel video si fa riferimento a una telecamera Ikea. Ebbene, personalmente il 18 agosto ho contattato via facebook uno dei testimoni oculari, dipendente Ikea, per chiederle se Vi fossero telecamere di videosorveglianza nello store, che avrebbero potuto registrare qualcosa. Mi è stato risposto: “No sicuramente no. Da quella posizione no”.
d)    E veniamo alla suggestiva ipotesi di attentato dinamitardo, circolata sin dalle prime ore. È vero che nel video si intravedono tre bagliori, ma dalle testimonianze raccolte dai superstiti o testimoni, nessuno ha detto di aver udito detonazioni. Inoltre credo che gli esplosivi avrebbero dovuto lasciare traccia sia nell’aria sotto forma di odore, sia sul terreno, queste ultime riscontrabili anche a distanza di ore, giorni.
e)    Il procuratore capo Cozzi in conferenza stampa ha parlato di telecamere brandeggiabili, quindi non è detto che la telecamera est al momento del disastro fosse rivolta verso il ponte. Si legga in proposito tutto il post pubblicato sulla bacheca di Paolo Micai dove sono intervenuto sulla questione telecamere.
 


Conclusioni
Come l’autore del suggestivo video, non detengo la verità su quanto accaduto. Ho fiducia però nell’operato della magistratura e reputo, anche alla luce dei punti sopra descritti, alquanto fantasiosa l’ipotesi di origine dolosa.



@franco_metta


Immagine tratta dal film "Il ponte sul fiume Kwai"

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