Ipotesi di vizio formale! La sfida a Legnano continua
Cittadini legnanesi ci siamo lasciati qualche gorno fa’ con la denuncia per ipotesi di falso in atto pubblico a carico del Sindaco di Legnano, depositata da alcuni dei 12 consiglieri dimissionari.
In quell’occasione vi avevo spiegato che l’accusa riguardava un errore nella procedura avviata dal Sindaco per chiamare il Difensore civico, decisione presa forse dietro consiglio del Prefetto.
Ebbene. L’errore secondo i depositari della denuncia sarebbe un’omissione nel documento per l’attivazione della procedura a firma del Sindaco.
Può anche darsi. Ma ce ne un altro possibile errore, a mio giudizio, che nessuno ha ancora evidenziato o contestato nelle sedi opportune.
A chiedere l’intervento del Difensore Civico non doveva essere il Sindaco in persona, né il Comune di Legnano, come di fatto è avvenuto. Bensì il consigliere subentrante al posto di Rolfi, primo dei non eletti, ovvero Alessandro Carnelli. Solo lui avrebbe avuto il diritto di interpellare il Difensore Civico regionale, a mio giudizio.
Il Sindaco e il Comune avevano l'obbligo di avviare l’iter di surroga, obbligatorio. Così hanno fatto inserendo all’ordine del giorno del consiglio del 26 marzo la surroga. Quell’iter come sapete però si è interrotto per mancanza di numero legale.
Per quanto riguarda la richiesta di intervento del Difensore Civico, ripeto, a mio avviso, spettava solo al diretto interessato. Il Difensore Civico infatti è intervenuto per tutelare il diritto di Alessandro Carnelli a subentrare in Consiglio.
Se questa mia ipotesi di vizio formale possa o no permettere un ricorso d’urgenza e invalidare l'intera procedura che si è svolta, non sono in grado di dirlo.
Ma il fatto che il Sindaco e il Comune abbiano preso loro l’iniziativa appare proprio essere stata più una scelta politica dettata dalla fretta di ricostituire il numero legale in Consiglio Comunale, piuttosto che una procedura tecnica consolidata nel tempo.
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