Legnano, è questo il cavillo legale che impedirebbe di sciogliere il Consiglio?
I cittadini legnanesi da un po’ di giorni sono in
apprensione. In particolare da quando, con le dimissioni di 12 consiglieri, avvenute
il 27 marzo, si è cominciato a parlare di scioglimento del Consiglio, commissariamento,
manifestazione, richiesta di dimissioni, fino alla conferenza stampa di sabato scorso in cui il
Sindaco di Legnano, anche in modo poco educato (pensiamo solo a cosa ha detto a proposito
del blog di Daniele Berti), ha manifestato l’intenzione di non dimettersi.
E mentre la Città di Legnano è in attesa di sapere come si esprimerà il Prefetto sulla vicenda, ecco saltare fuori un cavillo o il cavillo che potrebbe far saltare i conti e forse anche i nervi ai consiglieri dimissionari.
E mentre la Città di Legnano è in attesa di sapere come si esprimerà il Prefetto sulla vicenda, ecco saltare fuori un cavillo o il cavillo che potrebbe far saltare i conti e forse anche i nervi ai consiglieri dimissionari.
Mi riferisco in particolare a una delle ipotesi di scioglimento
del Consiglio ovvero l’articolo 141 del Testo unico degli Enti Locali comma 1,
lettera b) punto 4) riduzione dell'organo assembleare per impossibilità di
surroga alla metà dei componenti del consiglio.
Ebbene. È indubbio che adesso il Consiglio è composto da
meno della metà dei suoi componenti e quindi viene naturale pensare che ci
troviamo di fronte a questa ipotesi.
Però, pare che quando sia stata
attivata una procedura di surroga, il numero dei consiglieri dimissionari non sia computabile per la realizzazione dell'ipotesi dissolutoria, pertanto il risultato potrebbe essere il seguente:
25 consiglieri (compreso il Sindaco) – 12 consiglieri dimissionari
= 13 consiglieri (di cui uno con procedura di surroga attivata).
Si veda in proposito quanto enunciato alla fine del Parere della Prima sezione del Consiglio di Stato del 12/02/1997.
Prendete doverosamente le presenti informazioni con le dovute cautele, dal momento che il sottoscritto non è un avvocato. Se volete discutiamone civilmente sul blog o sui social e in ogni caso restiamo in attesa del pronunciamento del Prefetto di Milano.
Si veda in proposito quanto enunciato alla fine del Parere della Prima sezione del Consiglio di Stato del 12/02/1997.
Prendete doverosamente le presenti informazioni con le dovute cautele, dal momento che il sottoscritto non è un avvocato. Se volete discutiamone civilmente sul blog o sui social e in ogni caso restiamo in attesa del pronunciamento del Prefetto di Milano.
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