Treni fermi per viaggiatori senza documenti: può configurare un abuso di potere?



Oggi la prassi è questa. Se un viaggiatore su un mezzo pubblico (per esempio il treno) viene trovato senza regolare biglietto e si rifiuta di esibire un documento di identità e/o rivelare la sua identità commette un reato. Il controllore, che è un pubblico ufficiale, non potendo verbalizzare la sanzione contro ignoti, invita il viaggiatore a scendere dal convoglio (alla prima stazione possibile). 

Se però il viaggiatore si rifiuta, il controllore può chiedere l'intervento delle forze dell'ordine che, con il potere a loro conferito dalla legge, "convincono" il viaggiatore  a scendere. Solo a quel punto il mezzo pubblico può riprendere il viaggio. Il viaggiatore sarà condannato per interruzione di pubblico servizio. L'azienda di trasporti non dovrà invece risarcire gli altri viaggiatori per il ritardo subito, potendo sostenere che è stato dovuto a una causa di forza maggiore. Come se, per ipotesi, qualcuno si fosse sdraiato sui binari davanti al treno.

Basta fare una rapida ricerca su internet per scoprire che le cronache dei giornali, locali e non, sono piene di casi come questo che ho appena descritto. Ieri uno anche sulla nostra linea. A farne le spese, in termini di minuti e minuti di ritardo sono tutti gli altri viaggiatori, quelli con il biglietto regolare.

Questa prassi, benché oggi applicata dalle società di trasporto e "tollerata" dall'utenza, a mio personale avviso, spesso prevarica un principio democratico, ovvero che l'interesse collettivo alla mobilità deve prevalere su quello specifico e particolare della società di trasporto che ha il diritto di controllare i singoli biglietti.


A mio avviso, nello svolgere la sua funzione il capotreno può sì richiedere l'intervento delle forze dell'ordine e fermare il treno ma questa deve essere l'estrema ratio, cioè in caso di concreto pericolo che mette a repentaglio la sicurezza sua e/o dei passeggeri.

In altre parole capotreno e società di trasporti devono dimostrare l'imminente pericolo e che l'identificazione del viaggiatore non poteva essere eseguita in nessun altro modo e/o successivamente, senza dover fermare il treno, causando il relativo disservizio a una moltitudine di persone.

Di conseguenza, e concludo, in assenza di tale prova, si configurerebbe un abuso di potere, che andrebbe anch'esso perseguito. Proprio come quando si tira il freno di emergenza senza una reale necessità!























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