Fare politica di questi tempi
Non deve
essere per niente facile fare politica al giorno d’oggi. Probabilmente non lo è
mai stato. La ricerca del bene comune, dare risposte concrete ai cittadini, può diventare un vero e proprio incubo
nel momento in cui si manifestano tanti problemi, criticità, magari complesse,
urgenti e di non semplice soluzione.
Ho letto con molto interesse ieri l’intervista di Aldo Cazzullo a Walter Veltroni, ex segretario del Partito Democratico.
Il primo punto è quello della crisi della democrazia: «Non dimentichi Erdogan, che nell’impressionante silenzio del mondo sostiene che i media sono incompatibili con la democrazia. Ma non c’è proprio nessuna ragione di essere soddisfatti», afferma Veltroni.
Il secondo punto è quello dell’Europa, una parola, un’area geografica attraverso cui «si gioca la più grande conquista di pace e di prosperità succeduta alla Seconda guerra mondiale», vero e proprio spartiacque tra democratici e nazionalisti sovranisti.
Il terzo punto, sulle parole dimenticate dalla sinistra: «formazione, ambiente, sicurezza sociale». E insiste. «Sono impressionato dalla scomparsa dell’ecologia dal dibattito politico italiano». E poi. «Non basta erogare fondi, bisogna contrastare la principale minaccia alla qualità della vita: la precarietà».
Il mio personale invito è quello di leggere l’intervista e di farne tesoro.
Ho letto con molto interesse ieri l’intervista di Aldo Cazzullo a Walter Veltroni, ex segretario del Partito Democratico.
Il primo punto è quello della crisi della democrazia: «Non dimentichi Erdogan, che nell’impressionante silenzio del mondo sostiene che i media sono incompatibili con la democrazia. Ma non c’è proprio nessuna ragione di essere soddisfatti», afferma Veltroni.
Il secondo punto è quello dell’Europa, una parola, un’area geografica attraverso cui «si gioca la più grande conquista di pace e di prosperità succeduta alla Seconda guerra mondiale», vero e proprio spartiacque tra democratici e nazionalisti sovranisti.
Il terzo punto, sulle parole dimenticate dalla sinistra: «formazione, ambiente, sicurezza sociale». E insiste. «Sono impressionato dalla scomparsa dell’ecologia dal dibattito politico italiano». E poi. «Non basta erogare fondi, bisogna contrastare la principale minaccia alla qualità della vita: la precarietà».
Il mio personale invito è quello di leggere l’intervista e di farne tesoro.
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