Omofobia a gogò a Legnano
Siamo sempre
in terra social di Legnano, provincia di Milano, Comune amministrato da un sindaco
leghista (sì, sempre quello che vieta le bici in centro e intende violentare un
parco con una colata di cemento, ndr).
Oggi, a
illuminarci sulla saggezza e tolleranza che si respirano in città è la Sig.ra
Erny Trandafir, che interviene
facendo outing.
«Ho sempre amato Miguel Bose' ma ora a questo punto ....Se si ammazzano
stiamo meglio ...finocchi schifosi ed egoisti», scrive Erny, a proposito della separazione del cantante dal suo compagno, e relativa
separazione dei figli.
Incuriosito
da questo messaggio, così affettuoso, approfondisco e cosa scopro? Che
oltre a Miguel la signora ama anche Matteo Salvini, e utilizza la bacheca per fare
propaganda attiva al partito. Dichiara inoltre di vivere a Torino.
Segnalare il
post come “omofobo” a Facebook pare
non sia possibile. La piattaforma infatti accetta solo queste casistiche: nudo, violenza, comportamento intimidatorio, suicidio o autolesionismo,
notizia falsa, spam, vendite non autorizzate, discorsi di incitazione all’odio,
terrorismo.
Parrebbe dunque che le
manifestazioni di omofobia siano “consentite” nelle community di Facebook come libera
espressione di pensiero.
E invece nel nostro Paese civile, democratico, di cui Legnano fa ancora parte, come siamo messi? Secondo quest'articolo di Fabiana Fuschi dello scorso 17 maggio, «l’Italia sembra sempre arrancare dietro gli altri stati dell’Unione europea». Vi sarebbe un disegno di legge fermo in Senato da quattro anni!
E invece nel nostro Paese civile, democratico, di cui Legnano fa ancora parte, come siamo messi? Secondo quest'articolo di Fabiana Fuschi dello scorso 17 maggio, «l’Italia sembra sempre arrancare dietro gli altri stati dell’Unione europea». Vi sarebbe un disegno di legge fermo in Senato da quattro anni!
Conclusioni? Cara Erny, continua
pure a scrivere quello che vuoi, tanto da Noi, per l'omofobia, c'è il lasciapassare. Odio più, odio meno...
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