È tempo di ecosocialismo e green new deal




Lucida analisi di Paolo Cacciari, fratello minore di Massimo, oggi su Il Fatto Quotidiano, nell'articolo intitolato "La malapolitica ha generato malaeconomia".

«Il "libero mercato" senza il "pugno di ferro" delle istituzioni pubbliche non sopravviverebbe un giorno. Mario Draghi, Christine Lagarde, Jerome Powell non sono frutti spontanei della società civile. Per intenderci; non sono sardine».

«Se oggi, prosegue, siamo giunti al punto in cui gli interessi dei detentori di capitali sono diventati tanto potenti da potersi impadronire di tutti i mezzi di produzione, delle Banche centrali, dei beni demaniali, delle infrastrutture, dei servizi alle persone... non è a causa di un deficit di politica, ma esattamente al contrario di una volontà di (omni) potenza dei decisori politici che hanno sfidato ogni comune buon senso».
 
«La capacità decisionale politica in trent'anni di fondamentalismo neoliberista è riuscita a privatizzare ogni bene e ogni interesse collettivo. I conti sono presto fatti dagli istituti statistici: aumenta la forbice delle ineguaglianze e delle ingiustizie, aumentano le migrazioni, si aggrava la crisi climatica».

«Ben vengano, conclude Paolo Cacciari, figure come Jeremy Corbin, Bernie Sanders, Alexandria Ocasio-Cortez (nella foto), Antonio Da Costa e quanti nel mondo stanno facendo resuscitare l'amore della politica nei giovani in nome di un'idea politica (l'ecosocialismo) e di un programma politico (il green new deal) alternativo».





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