2 novembre, inno alla vita a Legnano
Federico pubblica una foto in un gruppo di Legnano che
ritrae l’ingresso principale delle scuole medie Bonvesin de la Riva di Legnano.
Fa bella mostra di sé un nuovo e colorato murales.
Alberto commenta: «Haring a Legnano?».
E nessuno gli risponde, né mette un “mi piace”.
Non resto
indifferente alla foto per varie ragioni. Primo perché è stata la mia scuola
media. Secondo perché ogni volta che vedo quella scalinata mi torna in mente Alfredino, di Vermicino. Erano gli
ultimi giorni dell’anno scolastico 1980-81 e la notte precedente ero stato in
piedi fino a tardi a seguire la diretta televisiva. Ero andato a dormire sperando
che il bambino potesse essere salvato e all’indomani, mentre aspettavo sulle
scale l’apertura del portone, continuavo a pensarci.
Terzo. Cosa significa «Haring»? Basta poco per arrivare a scoprire che
Alberto si riferisce a Keith Haring, pittore
e writer statunitense. Delle sue opere probabilmente avevo già visto qualcosa,
ma non sapevo chi fosse l’autore. Leggo la biografia su Wikipedia. È morto giovanissimo
nel 1990 a soli 31 anni a causa delle complicanze legate all’Aids.
A Philadelphia, città che evoca l’omonimo film dedicato al dramma dell’Aids, interpretato da Tom
Hanks, Keith Haring ha realizzato nel 1987 un murales intitolato “We Are the Youth”. Mentre la sua ultima opera pubblica,
intitolata “Tuttomondo” è in Italia, sulla
parete esterna del convento di Sant'Antonio a Pisa. È l’ultimo inno alla vita realizzato da Haring, già segnato dalla
malattia.
Ed ecco che a distanza di molti anni (1981-2018), si noti che 81 e 18 sono palindromi, il murales delle
Bonvesin de la Riva va a chiudere metaforicamente un cerchio, che mai avrei
potuto immaginare. E non è nemmeno del tutto trascurabile il fatto che oggi sia il 2 novembre.
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