Via col vento



L’Ispra, l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha fornito i dati ambientali aggiornati al mese di ottobre.

Da un lato c’è la conferma di una notizia che già circolava in modo ufficioso. Il 2018 è stato l’anno più rovente, quanto meno rispetto alla serie storica dei dati controllati dall’Istituto dal 1961 ad oggi, con un incremento di 1,77 gradi centigradi rispetto al valore medio del periodo 1961-1990.

All’interno di questo mutato quadro climatico globale, ad ottobre in Italia si sono verificati eventi estremi, con gravi conseguenze su popolazione, territorio e ambiente. Tra i fenomeni che secondo l’istituto hanno creato maggiore impatto il vento. Diverse stazioni hanno registrato velocità nell’ordine dei 100 km/h e raffiche fino a 180 km/h.

Dall’altra parte dell’oceano Atlantico, sulle sponde del Pacifico, gli incendi, anche qui alimentanti dal dio Eolo, stanno devastando la California. Al momento si contano 25 morti. Uno in particolare si è sviluppato a Malibù, nota località abitata e frequentata da star del cinema e dello spettacolo.

È così che mettendo insieme queste due notizie non ho potuto non pensare a un film cult del 1939: Via col vento. Primo film a colori della storia del cinema, vincitore di 10 premi Oscar (rimasto un record per vent’anni fino a Ben-Hur). Interpretato da Clark Gable e Vivien Leigh.

E proprio nella locandina del film, con in primo piano i due protagonisti che si guardano intensamente, si scorge sullo sfondo un enorme incendio che, nella finzione, devasta la città di Atlanta.


Chissà se anche al Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sono venute in mente queste immagini, mentre ieri sera twittava alla Nazione «Siate furbi!». Che abbia capito anche lui che «domani è un altro giorno», dove “altro” va inteso come “diverso”, soprattutto meteorologicamente parlando?





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